Storia
Ricavato, negli anni ’70, dalla conversione di un vecchio mulino ad acqua è sempre stato un posto di ritrovo per coloro che cercano un po’ di tranquillità e sicurezza nelle cose antiche senza allontanarsi troppo dalla vita quotidiana.
Il ristorante è gestito con cura dai nuovi proprietari Massimo e Monica che, amanti delle tradizioni, cercano con pazienza e dedizione di riportare alla luce le caratteristiche salienti del locale.
La struttura, a pochi passi dalle rive del fiume Marecchia e incastonata tra imponenti blocchi di roccia, si pensa possa essere datata addirittura al 1400 anche se, dalle ricerche effettuate, finora sono state trovate notizie della presenza del mulino solo intorno alla prima metà del XVII secolo in un “Attestato di possesso preso dal Conte Fabiano Landriani dei molini e beni del Montefeltro, donatogli dal Duca Guidubaldo II”. In tale documento si parla di «Un mulino posto nella Marecchia, piglia l’acqua dal fosso detto del Rimaggio… vi è una stanza con la macina a grano e un’altra per l’ingualchiera…». Inoltre nel 1809, in seguito ad un decreto napoleonico per realizzare una strada sul Marecchia viene menzionato il mulino poiché sorgeva nelle vicinanze di un ponte da realizzare.
Il ristorante, servito da un ampio parcheggio privato, è disposto su due piani e diviso, per mantenere la struttura originaria, in più sale potendo così ospitare anche riunioni e piccoli convegni.
Realizzato nello stile tipico della zona il locale è esternamente in sasso “a faccia a vista” mentre l’interno, ristrutturato in periodi successivi, pur non mantenendo l’architettura originale si presenta accogliente e familiare conservando in alcune parti le strutture originali. Vi si possono infatti trovare le vecchie macine in sasso per la macinazione del grano (complete di telaio di sostegno, tramoggia, cucchiaio regolatore discesa grani, palmetto superiore e inferiore, cassettone farina), e alcune attrezzature originali utilizzate nel mulino o relative all’agricoltura locale.
L’aspetto accogliente e l’atmosfera familiare che contraddistingue la sala principale, dominata da un grande camino in pietra, fa si che questa sia particolarmente indicata per cene intime, in famiglia o in compagnia di amici.
Il rispetto per le tradizioni si ritrova anche nella cucina caratterizzata dalla presenza, nei piatti proposti, di specialità locali realizzate con i prodotti tipici quali il tartufo bianco pregiato di Sant’Agata Feltria, il formaggio delle fosse di Talamello (Ambra di Talamello), i funghi porcini, la carne, gli oli, ecc..
Desideroso di garantire una qualità superiore dei propri prodotti Massimo cura la produzione della pasta, interamente fatta in casa dallo stesso ed ottenuta con farine macinate a sasso in un vicino mulino ad acqua, e proposta con condimenti realizzati seguendo le ricette “dei nostri nonni”.
Proveniente dal vicino allevamento biologico della fattoria “Fontetto di Chiari Domenico e Giampiero” la carne di bovino di razza chianina, certificata dal C.C.B.I. Consorzio Produttori Carne Bovina Pregiata delle Razze Italiane, viene lavorata all’interno del ristorante il quale è stato autorizzato alla vendita dal Consorzio stesso.
Sempre nell’ottica di conoscere i prodotti da lui trattati e per garantirne la qualità, Massimo si occupa anche di selezionare il formaggio locale da stagionare nelle fosse per diventare l’Ambra di Talamello e utilizzato poi per i propri piatti.
A completamento dell’ampia varietà di proposte presenti nella “Carta ristorante” è possibile provare piatti fuori menù o piccole prelibatezze del giorno che il personale di sala sarà lieto di consigliare.
Il ristorante dispone di un’ottima scelta di oli locali e umbri per meglio accompagnare i piatti proposti.
La cantina, ricavata in una parte del vecchio bottaccio che portava l’acqua al mulino, presenta una vasta scelta di vini, con oltre 100 etichette di tutta Italia ed in particolar modo delle Marche, dell’Emilia Romagna e della Toscana, e di distillati.